venerdì 29 giugno 2012

Dei corsi e dei ricorsi storici

Non è che sono sparita, è che sto transitando.
Sono subissata di emozioni, di cambiamenti che mi ripetono che “tutto scorre”(chè i nostri giorni sembrano piatti ma mica lo sono davvero!), di bisogno di calma per respirare ed accettare.

Ci si mette anche Radio DeeJay, con la canzone dell’estate (son grandi da 30 anni e non si smentiscono! Ma mi commuove, giuro!) e con la fine di Chiamate Roma TriunoTriuno, a farmi venire il patema da cambiamento, che io non sono nemmeno un tipo emotivo, nonnò, e stamattina quasi mi vengono i lacrimoni sentendo salutare il Trio.

È stato uno strano giugno. Non brutto e non triste, ma strano.
Ci sono date che sembravano lontanissime e sono diventate “oggi” , sensazioni che sembravano eterne che non lo sono più, eventi che credevi irripetibili e che tornano.

Un po’ mi ricorda gli ultimi giorni prima della maturità, quando eravamo felici che quella gabbia chiamata liceo fosse finita, ma un po’ eravamo già nostalgici per un periodo che (ahimè!) non sarebbe tornato più.
Per la cronaca, l’ultimo giorno di scuola, io piansi molto. Anche dalle foto si notano i miei occhi rossi.

So che mi abituerò, ma un po’ tremo. Perché è un po’ di me che se ne va, come direbbe il Manuel nazionale.

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