mercoledì 2 settembre 2015

Degli autunni a New York

Di questa estate senza mare, di questi mesi in cui tutti vanno in ferie tranne me, di questo caldo serpente che m'ha portato ad aver nostalgia del cappello di lana con i pon pon e del pellicciotto like Caterina di Russia e delle tante serate sceme che ho passato in giro, ci sarebbe da raccontare.

Ma c'è una cosa di cui voglio parlare (e ne parlerò tanto: prima, dopo e durante!), di cui sono davvero molto felice ed entusiasta.
Vado a New York.

La mia prima (ed unica) volta nella grande mela è stata nel 1998: avevo quattordici anni, i capelli cortissimi e viaggiavo con mamma - babbo - fratello.
Al rientro, mentre l'aereo decollava dalla più sconfinata metropoli che abbia mai visto, giurai a me stessa che sarei tornata, che l'avrei vista di nuovo, che io e Miss Liberty avevamo ancora qualcosa da dirci.

E poi sono trascorsi diciassette anni: hanno girato sei stagioni (e due film orribili) di Sex And The City, sono crollate le torri (su cui salii, all'epoca), è crollata la borsa di Wall Street, hanno ricostruito Ground Zero, hanno prodotto Gossip Girl e hanno girato innumerevoli film senza che io potessi mai tornare.

Quest'anno, complici le ferie strane di una delle mie migliori amiche e i post entusiastici di Laura, la voglia di attraversare l'Atlantico è tornata, prepotente.
Si è poi aggiunta una mega offerta sui biglietti aerei.
E infine, le meravigliose stanze a disposizione su Airbnb hanno chiuso il cerchio.

Senza rendermene bene conto ho cliccato su "acquista" e mi sono ritrovata due biglietti aereo a/r intestati a me e alla mia amica, per ottobre.
Sarà un Autumn in New York.
Sarà una vera estate indiana.
Sarà come volevo che fosse nel secolo scorso.
Sarà come Carrie e Serena insieme.
Sarà un desiderio che si realizza.

Quindi sì, ne parlerò di questo viaggio a NYC, ne parlerò parecchio: di cosa farò per prepararmi, di cosa farò là, di cosa visitare, di dove andare a mangiare, del dubbio se sia meglio il New York Pass o il City Pass, delle canzoni da mettere nella playlist per il volo e di tutta una serie di cose che al momento mi sfuggono.

Ma già adesso, quando guardo i biglietti nel cassetto e le ricevute per ritirare il passaporto, sento il cuore in gola.

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